Questa tesi tratta l’analisi contrastiva del discorso pubblicitario in Italia e in Croazia. Prima dell’analisi viene presentata la breve storia della pubblicità in entrambi i paesi, le loro origini e il loro sviluppo attraverso i secoli. Già nella panoramica di storia pubblicitaria dell’Italia e della Croazia si possono vedere le somiglianze (l’introduzione dei giornali durante il risveglio nazionale, ecc.). In seguito la tesi parla della struttura del messaggio pubblicitario, in altre parole, vengono elencate le funzione del messaggio pubblicitario, si spiega come un messaggio viene costruito e il suo rapporto con l’emittente e il recipiente. Le diverse strategie si usano per “colpire” il pubblico e le chiamiamo le formule di persuasione. Esse possono essere realizzate tramite: la questione, risposta, frasi ellittiche, distanza e vicinanza sociale, complimento, imperativo e garanzia. La parte principale della tesi si basa sull’analisi degli slogan italiani (31) e degli slogan croati (28). Nell’analisi sono analizzate le figure retoriche. Dall’analisi proviene la conclusione che le figure più usate sono quelle di ripetizione, ma ci sono anche quelle di contrapposizione o sostituzione oppure possono avere più significati in un’unica frase. L’ultimo capitolo tratta la relazione tra l’immagine e il testo. Si spiega il cosiddetto l’effetto “paese di origine” e il suo influsso sulle pubblicità italiane e croate. L’analisi contrastiva in questo capitolo tratta gli elementi culturali nelle pubblicità di Barilla e Ožujsko, i due marchi molto notabili nei paesi rispettivi.