La presente tesi si propone di analizzare cinque cartoni animati e gli episodi selezionati per l'insegnamento dell’italiano come lingua straniera. La tesi si suddivide in due parti principali: la parte teorica e la parte operativa. Nella parte teorica vengono delineati alcuni concetti di fondamentale importanza: il gioco, la glottodidattica ludica, la ludolinguistica e il metodo TPR. Il gioco viene presentato come un elemento imprescindibile nella vita dei bambini, esplorando come integrarlo nel programma didattico per l'insegnamento di una lingua straniera. Vengono inoltre esposte le differenze tra l'apprendimento e l'acquisizione di una lingua. La sezione dedicata alla glottodidattica ludica definisce questo concetto, ne traccia la storia e l’evoluzione, ne analizza le caratteristiche principali e discute anche i pregiudizi legati a questa metodologia. I capitoli sulla ludolinguistica e sul metodo TPR mostrano come l’insegnante possa utilizzare i giochi linguistici e le attività TPR come strumenti complementari e supplementari nell'insegnamento dell’italiano come lingua straniera. Nella parte operativa vengono analizzati cinque cartoni animati e gli episodi prescelti, che trattano vari campi lessicali. Le attività proposte sono pianificate per apprendenti di livello A1, ovvero bambini tra i 6 e i 9 anni che studiano l’italiano e frequentano la scuola primaria o elementare. I giochi ludici proposti sono suddivisi in tre categorie: giochi di esercizio, giochi simbolici e gio chi di regole. La tesi si propone di delineare un quadro di riferimento per la progettazione di un programma didattico basato sui concetti di gioco, glottodidattica ludica e cartoni animati, elementi particolarmente rilevanti per gli alunni vivaci. Combinando questi tre concetti, si evidenzia la natura giocosa dei bambini, che sono maggiormente motivati ad apprendere una lingua quando lo fanno in modo naturale, inconsapevole, e in un ambiente rilassante.