Abstract | Con questa tesina si è cercato di rappresentare Giorgio Agamben tramite la sua vita, il suo pensiero e la sua opera. Per questo scopo è stata fatta una ricerca nei vari libri dedicata al suo pensiero e la sua filosofia. Agamben non rappresenta un personaggio facile da comprendere visto la sua innovatività in termini politici che si intrecciano in tutto il suo lavoro letterario.
Sono stati definiti concetti cruciali che rigaurdano il suo lavoro letterario, filosofico e politico. Uno di questi termini è l'homo sacer che rappresenta il vertice del suo pensiero. All'homo sacer succesivamente si collegano anche la sovranità e la nuda vita. Se Agamben ha svolto un lavoro importante sul piano politico e filosofico è grazie alla vicinanza al pensiero di Martin Heidegger (e alla presenza ai suoi seminari in Provenza nel 1966 e nel 1968) e di Walter Benjamin dal quale ha imparato a collegare il passato storico con il presente.
Sono molti gli aspetti e i concetti di Agamben che non li intende in modo tradizionale, l‟infanzia per lui non rappresenta solo la condizione neonatale dove un bambino si sviluppa ma la collega con la capacità di imparare una lingua e che la voce che possiedono gli umani non è uguale agli animali che ce l'hanno già di suo ma la devono imparare, devono imparare a parlare e dire “io”.
Agamben rimane notato di più per il suo complesso lavoro attorno alla figura dell‟homo sacer – l‟uomo che viene emarginato dalla città, esclusa dalla vita sociale. Questa figura dell‟uomo successivamante viene collegato alla biopolitica e alla sovranità, se questo uomo viene cacciato vuol dire che viene privato dalla vita speciale cioè da tutto quello che ha a che fare con la vita sociale (bíos) e gli rimane la nuda vita (zoé), quella biologica. Qui Agamben colloca la sovranità cioè sia nella storia che nel presente sono sempre quelli che fanno parte del governo a stabilire regole che una volta portavano a decisioni di espulsione e uccisione delle persone. L' homo sacer viene usato da Agamben per rappresentare la condzione attuale degli stati contemporanei dove le persone volendolo oppure no vengono condizionate nel loro vivere da leggi e regole prese dallo stato cioè dal governo. Il campo di concentramento viene usato come paradigma per rappresentare questa condizione. Con lo stato di eccezione questa cosa viene spiegata in modo più semplice che può diventare ancora più chiara con la situazione attuale causata dalla pandemia del Covid 19. L'attuale situazione è un chiaro esempio di stato di eccezione, le persone vengono private da diritti che in circostanze normali non si toccherebbero, ed è qui che la sovranità dimostra tutto il suo potere sulla vita delle
28
persone, per quanto le persone non lo vogliano vengono condizionati da qualcosa più grande e potente di loro. Tutti i problemi collegati alla politica per Agamben vengono risolti con l‟inaugurazione di una nuova vita – vita felice che però non viene descritta cosa comprende se non il fatto che non ci dovrebbe essere separazione tra bíos e zoé. Da quello che lui sostiene si potrebbe dire che dovremmo essere alla ricerca di una nuova politica che non abbia niente a che fare con il potere cioè con la sovranità e quello che le si potrebbe attribuire, bisognerebbe sviluppare un nuovo concetto di vita dove la vita delle persone non verebbe presa come soggetto politico.
Un' altro termine cruciale che è stato menzionato diverse volte e che simboleggia il personaggio di Bartleby è quello della potenzialità. Agamben segue il pensiero di Aristotele secondo il quale una cosa ha la potenzialità di essere o non essere, per lui ogni potenzialità comprende anche l‟impotenzialità di non essere o fare e non l‟incapacità o l‟impossibilità. Bartleby con la sua formula si presenta al mezzo tra questi due termini. Bartleby rimane sempre sul piano della potenzialità e non passa all‟ attualità, la formula che ripete di continuo “preferirei di no” rappresenta una potenza pura o come Aristotele sosteneva e alla quale si può comparare Bartleby lui rappresenta una tavoletta sulla quale si scrive ma non c‟è ancora niente di scritto che serve per descrivere il modo in cui questa pura potenza esiste.
Infine possiamo dire che sono tanti i termini e i concetti che usa Agamben, certi assumono significati diversi dalla norma mentre altri sono collegati fra di loro che a sua volta tendono a comporre una teoria complessa, nonostante ciò e il fatto che sia un autore difficile da comprendere mostra una innovazione nel suo pensiero che in futuro riceverà ancora più riconoscimento |
Abstract (english) | This thesis is trying to represent Giorgio Agamben through his life, his thought and his work. For this purpose, the search was made throughout various books dedicated to his thought and philosophy. Agamben is not an easy character to understand given his innovativeness around political terms that are intertwined throughout his literary work.
Crucial concepts have been defined that revive his literary, philosophical and political work. One of these terms is the homo sacer which represents the apex of his thought. Sovereignty and bare life are subsequently linked to the homo sacer. If Agamben has done important work on a political and philosophical level, it is thanks to his proximity to Martin Heidegger (his presence at Heidegger‟s seminars in Provence in 1966 and 1968) and Walter Benjamin from whom he learned to connect the historic past with the present.
There are many aspects and concepts of Agamben who does not understand them in a traditional way, childhood for him not only represents the neonatal condition where a child develops but connects it with the ability to learn a language and that the voice that humans possess it is not the same as the animals that already have it, humans must learn it, they must learn to speak and say "I".
Agamben is most noted for his complex work around the figure of the homo sacer - the man who is marginalized from the city, excluded from social life. This figure of the man subsequent is connected to biopolitics and sovereignty, if this man is thrown out it means that he is deprived of the special life, that is, of everything that has to do with social life (bíos) and remains bare life (zoé), the biological one. Here Agamben places sovereignty that is, both in history and in the present, it is always those who are part of the government who establish rules that once led to decisions to expel and kill people. The homo sacer is used by Agamben to represent the current condition of contemporary states where people wanting it or not are conditioned in their living by laws and rules taken by the state that is the government. The concentration camp is used as a paradigm to represent this condition. With the state of exception this thing is explained in a simpler way that can become even clearer with the current situation caused by the Covid 19 pandemic. The current situation is a clear example of a state of exception, people are deprived of rights that in normal circumstances would not been touch, and this is where sovereignty demonstrates all its power over people's lives, however much people don't want it. they are conditioned by something greater and more
30
powerful than themselves. All the problems related to politics for Agamben are solved with the inauguration of a new life - a happy life which, however, does not describe completely but just the fact that there is no separation between bíos and zoé.
From what he claims it could be said that we should be looking for a new politics that has nothing to do with power, with sovereignty and what could be attributed to it, and we should develop a new concept of life where life of people should not be taken as a political subject.
Another crucial term that has been mentioned several times and which symbolizes the character of Bartleby is potentiality. Agamben follows Aristotle's thought according to which a thing has the potential to be or not to be, for him every potential also includes the impotentiality of not being or doing and not incapacity or impossibility. Bartleby with his formula presents himself in the middle between these two terms. Bartleby always remains on the level of potentiality and does not pass to actuality, the formula that he constantly repeats "I would prefer not to" is a pure potentiality or as Aristotle claimed and to which one can compare Bartleby, he represents a wooden tablet on which one writes but there is still nothing written that serves to describe how this pure power exists.
Finally, we can say that there are many terms and concepts that Agamben uses, some assume different meanings from the norm while others are connected to each other which can turn into composing a complex theory, despite this and the fact that he is a difficult author to understand, he shows an innovation in his thinking that will receive even more recognition in the future. |