Sažetak | Le conseguenze corporee. Incontrando l’Altro nel Tempo di uccidere di Ennio Flaiano
Nel 1947, Ennio Flaiano pubblicò il suo unico romanzo Tempo di uccidere. Il protagonista del romanzo, anonimo tenente, narra nella prima persona degli eventi accaduti a lui durante la guerra in Africa. È un inquieto la cui tragedia viene causata da lui stesso, il fatto del quale non sarà mai consapevole. Ogni avventura del tenente deriva da un fatto banale come il mal di denti che dà avvio a tutta la narrativa. Da colonizzatore, si impadronisce di tutto il paese, a cominciare da Mariam, un’indigena incontrata per caso e poi uccisa da lui per evitare una condanna legale, inconscio che da allora inizia una condanna psicologica. Diventato paranoico, compie gli atti tenendo in mente che tutti fanno parte della congiura e causa il proprio deterioramento sia psicologico che fisico. La tesi analizza gli incontri con gli indigeni nei quali si rivela un colonizzatore razzista e sessista, ma anche gli incontri con le persone come il maggiore, il sottotenente e il dottore nei quali viene rivelato il suo stato d’animo fragile. Viene esaminato il legame fra la psiche e la sua manifestazione sul corpo del tenente. Con il progresso della narrazione, fa progressi anche la malattia, immaginaria o no, che nei momenti di calma passa, ma nei momenti di crisi peggiora. La tesi esplora le dinamiche nei rapporti con le altre persone, inclusi gli scontri fisici, ognuno dei quali ha inizio e fine differenti. Alcuni sono attentamente pianificati, mentre altri lo sono meno. |
Sažetak (engleski) | In 1947, Ennio Flaiano published his only novel, Tempo di uccidere (A Time to Kill/ The Short Cut). The protagonist of the novel, an anonymous lieutenant, narrates in the first person about the events that happened to him during the war in Africa. He is an anxious character whose tragedy is self-inflicted, a fact of which he remains forever unaware. Each lieutenant’s adventure stems from a trivial event, such as a toothache that sets the entire narrative in motion. Being a colonizer, he takes possession of everything in the land, starting with Mariam, a native woman he encounters by chance and then kills to avoid legal condemnation, thus creating his own psychological. Becoming paranoid, he acts with the belief that everyone is part of a conspiracy, what leads him to his own psychological and physical deterioration. The thesis analyzes his encounters with the natives, where he reveals himself as a racist and sexist colonizer, as well as his interactions with characters like the major, the sub-lieutenant, and the doctor, which expose his fragile state of mind. It examines the connection between his psyche and its manifestations on the lieutenant’s body. As the narrative progresses, so does his illness, whether imagined or real, which subsides during calm moments but worsens during crises. The thesis explores the dynamics in his relationships with others, including physical confrontations, each of which has different beginnings and endings. Some are meticulously planned, while others are less so. |